Il
chierichetto nano Rosario Villa e il pittore maledetto Sirocchi
entrarono, in una notte di bufera, nel refettorio della chiesina di
Mariano parrocchia di don Ciabbattilocchi. In una caffettiera
d'argento gigante, all'interno di un tinello, era nascosto il
maggiordomo del prete chiamato Ossoostia, dai baffi a spillo, mentre
il vento era un ladrone che bussava dando colpi alla porta della
chiesina, Villa il nano vide nella cantina un topone vestito da
cocotte con una veste tutta pizzi e ricami.
Su
una carrozza arrivarono il nonno nasone pittore Sirocchi, ottimo
sniffatore di formaggio, il don chiamato Favoloso Fasoione detto il
Fagiolone, il don chiamato Salmone Responsoriale e il chierichetto
chiamato Salelame, tutti inzaccherati sotto la tempesta d'acqua.
Nella notte di lampi e di tuoni
dormirono tutti nella canonica su dei materassi spessoni perché
guarniti di puzzolone gonfie ed imbalsamate dai peli color banane
marce o colore dei ricci di castagne, appoggiando la testa su dei
cuscini color porpora, a forma di vissolone. A notte fonda arrivò
il diavolo a rubare le nevole di don Rossetto Entrenousio e un altro
topolino chiamato Antelamillo, con voce nasale da antico formaggiaio
parmigiano, che entrava ed usciva dalle narici del nasone pittore
Sirocchi, visitando i sentieri gangliati del suo stomaco, spifferò
di un ladro nella chiesa, ma inascoltato si era preso una ciabattata.
All'alba era finita la buriana e a mezzogiorno tutti erano seduti ad
un frattino pacchiano e plastificato a mangiare pesciolini fritti a
forma di Madonnini e pescati nel canalone di campagna vicino alla
chiesa.
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