Una
domenica Villa il nano partì con il nano Caledonia Farnesi in
automobile alla volta della signorile Torino. Andò alla
partita della Juventus di Boniperti dopo avere acquistato un
biglietto da un bagarino indiano, di carnagione nero ebano, con la
bocca color candito all'arancia e dagli orecchini a forma di
ottovolanti minuscoli, luminosi e in movimento ai lobi delle
orecchie.
In
quella occasione la Juventus vinse e in città ci fu la festa
scudetto con dei caroselli di macchine, lungo i corsi del centro
tappetati di striscie di moquette d'oro come i corridoi di un grand
hotel.
I
tifosi correvano sulle loro automobili sventolando il bandierono e
schiumando lo spumante fuori dal finestrino, poi i due finirono in un
locale notturno nel quale offrirono spumante d'Asti ad una entrenouse
di Torino con il nome d'arte Urinatoro, dalle gambe sottilissime come
due grissini torinesi.
Nella
notte i due, uscendo dal night, tra vomitate di champagne degli altri
clienti, dai quali eccheggiavano nel buio le gesta gloriose dello
scudetto della squadra bianconera di un giorno perduto nel tempo.
Sull'
autostrada, davanti al locale, fu investito e spatassato da un auto
che passava da lì un micione sbodenfione dal pelo color
pallini gialli di mimosa chiamato il lesbichino o detto Saffo del
topo verde fico il quale poi perdette sangue sull'asfalto.
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