Per
un ultimo dell'anno del 1921, in un albergo sul lago di Ginevra, il
vecchio chiamato Camice Carlo, con un ragazzino somigliante ad una
ragazzina, tanto era grazioso, festeggiava la notte di San Silvestro.
A quell'ora entrarono due ragazze; una delle quali si chiamava
Ginevra e aveva la carnagione bianca come le piume di un cigno.
Soggiornava nell'albergo anche Villa il nano con un convittore del
liceo Maria Luigia vestito color carbone fosforescente, dai ricami a
forma di minuscole locomotive, che gli aveva regalato il padre
ferroviere.
Tutti,
a notte fonda, dopo le feste, andarono a dormire finché,
all'indomani mattina, arrivò nelle sweet un cameriere idiota
con un bricco di caffè caldo e madleine.
Villa
il nano e il suo amico avevano davanti alla finestra il lago e fuori,
nei prati, si vedevano i corpi di barboni riversi morti per la gelata
della notte.
Un
cigno verde finocchio che volava, e che il convittore che per la sua
rarità, unicità ed irripetibilità, aveva
paragonato al nano mentre sul lago ghiacciato pattinavano la bambina
detta Lingualimone dagli scarponcini a forma di ponghe rosse di
campagna ed imbalsamate, e il bambino Carotella nano detto il
Prosciuttolanghiranatico, dal tabarro rosato e di grasso bianco come
una fetta di salume.
Quando
un pomeriggio del mese di giugno dalla Svizzera tornò a Parma,
in cielo c'erano centinaia di temporali tutti in una volta e i tuoni
sembravano i brontolii del culo del pittore Antonio Allegri detto il
Correggio.
I
lampi le sue pennellate gialle e l'acqua che scrosciava le sue
urinate. Appena finì la buriana su una macchina Cadillac
decappottabile alcuni ragazzi di Parma detti il Felinaxxagatto, il
Muffatopo, e uno di Como detto il Manzovitellone di Renzo e Lucia,
viaggiavano nei borghi a tutta velocità felici della loro
giovinezza perdigiorno.
Intanto
Villa il nano sul taxi dell'autista detto Prifilattocone dai guanti
di lattice come dieci profilattici nelle dita passava in un borgo
davanti alla statua del pittore Ilario Mercanti detto Lo Spolverini.
Una guardia ecclesiastica sotto le sembianze di un pulcinone giallo e
gigante che sentinellava davanti a una chiesa color zabaione ferì
il ragazzo di Felino chiamato Felinoxxagatto.
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