lunedì 9 dicembre 2013

Le seterie








Dopo un nubifragio Villa il nano passeggiava negli smisurati e devastati giardini di ortensie. Sulle palle dei fiori, rimaste attaccate alle piantine, erano posate goccioline del diluvio e sul sentiero s'incontravano pozzanghere piene di pesci microbi tra i quali delle balenine microscopiche, sobbalzate dal mare vicino durante la tempesta.
Villa il nano camminava mano nella mano con la Vivianacca che, da Viviano, aveva cambiato sesso per mezzo di una operazione chirurgica ed era la figlia dell'industriale di tutte le seterie dell'Inghilterra.
Quel giorno vestiva un abitino grazioso a scacchetti bianchi e nero e la carina Vivianacca era la fidanzata di Villa il nano.
In Inghilterra si era ai tempi della rivoluzione industriale. Il cielo era colore azzurro anice e dal vicino sentiero faceva ritorno qualche operaio bambino, tra cui il nano Nanard con sotto il braccio un libro intitolato il Capitale, scritto da Carl Marx dopo ore di lavoro nelle industrie della seta i cui telai producevano rumori come se i lavoratori battessero i tasti di macchine da scrivere gigantesche.
Un terrone, chiamato Meridioanalisti, dal cappello di gomma piuma a forma di torre del Big Ben minuscolo, passava su un carro pieno zeppo di bachi da seta da portare nelle fabbriche vicine e la Vivianacca chiedeva a Villa il nano se gli piaceva il musicista Bach.

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