Dopo
un nubifragio Villa il nano passeggiava negli smisurati e devastati
giardini di ortensie. Sulle palle dei fiori, rimaste attaccate alle
piantine, erano posate goccioline del diluvio e sul sentiero
s'incontravano pozzanghere piene di pesci microbi tra i quali delle
balenine microscopiche, sobbalzate dal mare vicino durante la
tempesta.
Villa
il nano camminava mano nella mano con la Vivianacca che, da Viviano,
aveva cambiato sesso per mezzo di una operazione chirurgica ed era la
figlia dell'industriale di tutte le seterie dell'Inghilterra.
Quel
giorno vestiva un abitino grazioso a scacchetti bianchi e nero e la
carina Vivianacca era la fidanzata di Villa il nano.
In
Inghilterra si era ai tempi della rivoluzione industriale. Il cielo
era colore azzurro anice e dal vicino sentiero faceva ritorno qualche
operaio bambino, tra cui il nano Nanard con sotto il braccio un libro
intitolato il Capitale, scritto da Carl Marx dopo ore di lavoro nelle
industrie della seta i cui telai producevano rumori come se i
lavoratori battessero i tasti di macchine da scrivere gigantesche.
Un
terrone, chiamato Meridioanalisti, dal cappello di gomma piuma a
forma di torre del Big Ben minuscolo, passava su un carro pieno zeppo
di bachi da seta da portare nelle fabbriche vicine e la Vivianacca
chiedeva a Villa il nano se gli piaceva il musicista Bach.
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