Un
ultimo dell'anno i cerchi luminosi dei semafori zampillavano vino. Il
giallo di moscato o malvasia, il verde di vino veneto e il rosso di
lambrusco e poi altri di Strega gialla, di Fernet verde e Campari
rosso.
Villa
il nano su un taxi di un libanese, fermo davanti alle luci che
regolavano il flusso stradale, ne riempiva il bicchiere. Tutt'a un
tratto si fece portare in un albergone sontuoso, in una camera
arredata con mobili, tappeti, e quadri alle pareti colore del cedro.
Ubriaco, sdraiatosi sul letto, seguì in televisione l'incontro
di pugilato tra due pesi massimi dalla schiena a triangolo con i
deltoidi sviluppati a forma di copricapi di faraoni e con la pelle
nera tatuata, l'uno di cioccolatini incartati d'oro e l'altro di pop
corn e questi due si muovevano come dei ventagli.
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