lunedì 17 febbraio 2014

La cantina




Sul taxi del taxista detto il Tirreno Villa il nano si faceva portare ad Ostia Lido, in una piazzetta a forma di ostia, dove c'erano dei cani bastardi color canditi all'arancia facevano delle gare di corsa. Il luogo era pieno di poveri scommettitori che tenevano i soldi dentro sacchetti di plastica da spesa anziché nei portafogli.
Tornando nella notte sul taxi e sonnecchiando Villa il nano si sognava nella Roma dei Barberini in piazza Navona, addobbata a festa, sempre a corse di cani dopo le quali finiva in una cantina, tombicula e sotterranea, a bere qualche scalfetto di Frascati mangiando pesci che, deliscati, mostravano la carcassa delle lische a forma di minuscolo Colosseo, mentre ancora più nel sotterraneo, dove erano messe in infusione le foglie di carciofo per farne il liquore, era entrato un pipistrello anitra, macchiato alle piume di tanti neri di diverse sfumature, e vi gironzolava un topo a forma di fagiano variopinto alla peluria come questo mentre Villa il nano in sogno faceva lì sesso con il nano detto il Carciofrocio.




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