A
Bologna, durante una notte, Villa il nano era entrato in una chiesa
in cui c'era una tela dipinta da un maccheronico pittore, della
scuola bolognese, raffigurante il Gesuino: uno scrofone grasso e
sbodenfio, in croce e di fianco i due maiali ladroni, anch'essi
crocifissi addosso ai quali i legionari di Ponzio Pilato scagliavano
delle ghiande.
Antonio Ugolotti Serventi si autodefinisce scrittore surrealista e reincarnazione del poeta francese Desnos. La sua è una scrittura dallo stile surreale, un caotico magma d'immagini visionarie e sorprendenti allucinazioni accostate una all'altra in un incastro di eccessi, simboli e metafore. Antonio possiede una mente innocente e diabolica libera di spaziare sopra gli uomini e le cose e sa creare, senza inibizioni e filtri, un universo narrativo grottesco, stravagante, e provocatorio.
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