venerdì 17 gennaio 2014

L'orsone





Con il nonno pittore Sirocchi, dal nasone lunghissimo e ricamato da porri a forma di fronzoli rococò, un prete elettricista interruttore dell'aldilà e un don ubriachello chiamato Divino Santinelli Fiaschi, Villa il nano, sceso dal taxi del conducente, chiamato Ozanna Cinghialo, salì su quello del taxista chiamato Nurserio Cicogno che li portò in territorio reggiano.
Il taxista era pieno di motti e facezie e il più bello degli aforismi era quando esclamò che ai topi piace il formaggio, ai barboni il vino e ai bambini la panna montata. Villa il nano sul taxi raccontava del presidente della Juventus, chiamato Abbacchiagiannello Pecorelli, portato in trionfo insieme ai giocatori Cuccurucuccagneddu e Beltega per lo scudetto del 1977 su un utilitaria della ditta automobilistica torinese, nei caroselli di automobili su tutti i corsi del centro, a cui partecipava anche Villa il nano su una cinquecento a forma di fiasco guidata dal meridionale chiamato Roseolo, operaio della Fiat e addetto all'assemblaggio delle autovetture.
A Villa il nano che si trovava a Torino il giorno della tragedia di Superga, avevano raccontato che un seminarista di fede juventina aveva messo un cappello bianco quasi argenteo o madreperlaceo da gran dama torinese della signora Agnelli, madre del padrone della “Signora” nel congegno dell'altimetro dell'apparecchio su cui volava il Grande Torino provocando la strage.
Ritornando al taxi fecero un giro anche a Colorno, paese allagato dal colore giallo Parma versatosi in gran quantità dai contenitori e con il quale gli imbianchini dovevano tinteggiare la facciata del Palazzo Ducale. Infine incrociarono una volante della polizia sulla quale avevano arrestato un puscher di oppiacei chiamato Cuorano Maiallah.
Tutti sul taxi ridevano dei racconti di Villa il nano. di quando, per esempio, aveva campeggiato nei boschi degli Abruzzi dormendo in tenda con un orsone marsico come se fosse un peluche gigante.


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