In
piazza Navona, dall'acciottolato fatto di porfidi a forma di volti di
pittori che avevano lavorato a Roma, c'era anche quello del Panini,
pittore oggetto di scherzi balzani da partedi nobili che lo
chiudevano in abitazioni piene zeppe di gatti soriani, ma anche di
torroni, e questi terrorizzato in quei pomeriggi sentiva fuori il
clac, clac degli zoccoli dei cavalli dei calessi e il nobile arrivava
dopo un'ora ad aprirgli una porta di servizio secondaria per
liberarlo.
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