giovedì 21 novembre 2013

Lo stadio di Wimbledon










Dentro lo stadio di Wimbledon, durante la notte, fu ammazzato il giallista Blood Yellow. Il sangue macchiò il prato erboso di un campo da tennis dove danzava la pallina come un gigante fiore di mimosa durante le partite.
Nella stessa notte un ragazzo frocio, chiamato Elton Piccadilly, con in testa un cappello a forma di un pollo, simbolo del gagliardetto del Liverpool calcio, entrò nello stadio vuoto, buio, pieno di ragnatele come tele di zucchero a velo, a forma minuscola del palazzo della regina, mosaicate di mosche, in cui volavano dei corvi a forma di teschi di neo piumati dai becchi nasoni come pellicani.
Raccolse un capello biondo d'angelo del campione di tennis Bjon Borg e, messolo tra le sterline custodite nel portafoglio, l'aveva poi venduto per sei pence a un collezionista di ciocche di capelli di personaggi famosi a un mercatino a Londra.
Il ragazzo soleva spesso di notte entrare nello stadio incustodito. Nel buio aveva anche accarezzato amorosamente le gote a Villa il nano con un quadrifoglio, erbina a quattro foglie a forma di corona del queen, sul quale, bagnato dal diluvio della notte, si era prodotto il fenomeno dell'arcobaleno e perciò era colorato con diversi colori.
L'inglese, a Villa il nano, gliel'aveva arrotolato al ditino, Zamponini, Salamino e Salumellino Gonfietto come un anello. A quell'ora notturna dei vecchini, intubinati e sbronzi di birre arancioni e nere, uscivano dal circolo-club interno allo stadio.







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