martedì 11 marzo 2014

Il campo da golf






Villa il nano partito in altri giorni su un treno a carbone giunse a Londra. Era un pomeriggio dalle nuvole Cesazziane (il pittore) a forma di oche, anitre e cicogne pancione, in un circolo di golf dalla spianata d'erba a forma di una immensa vulva di color verde pisello. lì sfidò, vincendo, il culturista inglese chiamato Bigbengym abile in tale sport e zuavato ai pantaloni, bombati e gonfi, altrettanto i suoi coscioni e Lord Ponghellini. Tornò dai campi da golf su una corrierona a dieci piani in compagnia dei due e, assopendosi su un cuscino del pullman, Villa il nano si sognò degli omoni nuotatori, nudi, dal pene rizzato,,il vitino da vespa e il torso gigante tuffarsi dalla torre del Big Ben nel Tamigi per una gara di nuoto. Tra questi c'era il muscolato chiamato Budloneghton, nero di colore della pelle, chiamato BlackBiceps (BicipiteNero), il pugilone massiccio chiamato Strong Stronz, e persino Bigbengym.
Villa il nano sognava di essere a Parigi nei campi Elysi sul taxi del taxista chiamato Lucièn Animaluccièn. All'interno dell'automobile, in sua compagnia, c'era il bambino, minuscolissimo come un ucellino, chiamato Cardellini Libicoco con le ciglia irrimellate di rimmel color cedro e piumoso e con le alette fatte come quelle di un cardellino. Quando viaggiando giunsero davanti alla torre Eiffel il Cardellini volò fin sopra al monumento di ferro e là in alto sembrava un minuscolissimo candito giallo. I due videro poi giovani malefici, certi Deficientoco e Malcarciofo lanciare uova di cicogna contra una bambina detta la Baliona, intenta a dire il rosario con una corona la quale, al posto dei grani, aveva ifilzati dei bomboni fritti e color palude. E la bambina ogni qualvolta finiva di recitare un Ave Maria ne sbocconcellava uno.
Andando avanti nel sogno Villa il nano, fermo al casello dell'ingresso dell'autostrada di Parma, salì sul tir carico di mezzene e guidato dal camionista chiamato Lecheco Calabresiani che spesò il nano in tutto e arrivarono a Barcellona dove nel centro della città una volante della polizia spagnola dalla direna spiegata viaggiava con su l'assassino chiamato il Gallo Nero che aveva ucciso per un regolamento di conti tra spacciatori. Il La Maria(il Marjuana) e il ragazzo pusher colombiano, di carnagione olivastra, fu trovato morto dentro uno stadio da corrida con nella bocca, colante un rigo di sangue, una colomba esangue ripiena di cocaina.
Villa il nano e il minuscolissimo bambino chiamato Cardellini entrando nei corridoi dello stadio a forma di nacchera gigante, videro Il La Maria che a quell'ora si preparava una corrida alla quale doveva matare il toro un torero che aveva cambiato sesso e fu Mario, che ora si chiamava Maria La Mirandella, vestita di un abito a ricami d'oro, una gorgera crespa e un basco somigliante ad un' orecchietta, scortato da tre panzoni nobili-orgogliosi della torera trans-uno dei quali pallido aveva riccioli gialli color e a forma di minuscolissime bottiglie di Cerveza. Villa il nano terminò il sogno regalando alla torera una rosa spinosa dal bocciolo a forma del volto del filosofo Spinosa rossa amaranto come il velo da corrida del Matador.
Villa il nano arrivò a Parma nella chiesa di san Vitalino dal prete chiamato don Trippo dei Panzonirissatardi e, nonostante fosse  stanco del viaggio con il chirichetto nano detto il Topaia,  nella cui cantina dentro i buchi di un toccone di gruviera come in un palazzo abitavano dei topini, partì per Praticello di Gattatico con appresso degli  schioppini mettendosi alla caccia di gatti a forma di elefanti giganti i quali, con le proboscidi pelose, ingurgitavano arvicole e ne amazzarono tre di questi elefanti micioni disarcionando i ragazzi che li montavano chiamati certi Cassata della Cazzata di Tomasi di Lampedusa e Bacetto Perùvagina, il quale, nonostante ferito dal fucilino di Villa il nano, gli lanciò dei cioccolatini Perugina con la ciliegia blu sopra, sui quali incarti erano stampate delle poesie romantiche, dolciastre, ma strambe e sataniche, di poeti tra i quali Rimbaud e Stendhal. Il nano Villa ne scartoffiò uno e nella cartina Stendhal descriveva Napoleone alla battaglia navale di Waterloo sul suo vascello colpito e distrutto dalla palla di cannone della flotta inglese, intento nella stiva ad affettare un prosciutto Parma, coscia di salume simile a quella dell'amante imperatrice d'Austria Marialuigia Naipperna, a sua volta a forma di un labbrone con il rossetto rosso, rosato.
A Praticello di Gattatico i due poi videro cose straordinarie come una lumaca a forma di topo dal guscio giallo a forma di forma di Parmigiano-Reggiano, marchiata dei consorzi, la quale strisciava tra le erbacce tra le quali trovarono un giornalino sbiadito di Walt-Disney con dei topi raffigurati sopra. Nella notte viaggiava su un carro funebre argentato per la Via Emilia quando, all'altezza di Calerno, vide un omone, detto il moviolista degli assassini, vestito di pellicole viola a forma di violette a modi di ricami-con su stampati falli calcistici in area di rigore come simboli del suo indagare al rallentatore le sequenze degli omicidi.
   

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