martedì 18 giugno 2013

L'assassino







     

Villa il nano faceva il prostituto e con il nano Pecorilo Caprazzucche un bel giorno caricò sulla sua macchina, dal cofano bianco ricamato come uno spumino, un culturista chiamato culturello Bolizzanti; un tipo dai muscoli come vermi gonfi e scuri, con i bicipiti come amaretti giganti e gli addominali a forma di pandoro.
Insieme partirono per fare del sesso dirigendosi a Baganzola e mentre viaggiavano Pecorilo mangiava in una mastella dei tortelli di zucca ancora caldi, imboccando anche l'autista.
Villa il nano si era fermato durante il tragitto a prenderle la pietanza nella trattoria chiamata: “La barca, Il caprone, Il lupo, e Il cavolo.
Mentre guidava Villa il nano, siccome in quell'estate faceva caldissimo, si raffreddava la faccia con un ventaglio bianco a forma di ala di cicogna. Infine giunsero in una carraia di Baganzola, circondata da siepi piena di nidi e uovini di scriccioli.
Villa il nano e Pecorilo gettarono, arrivati lì, dei giaroni al palestrato e infine Caprazucche, sfilata una catenella con una medaglia d'oro giallo limone su cui era inciso un Sant'Antonio Abate, strangolò un culturista.
I due scapparono in macchina seguiti dal volo di scriccioli come dei minuscoli putti.
   

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