venerdì 21 dicembre 2012

Ingresso furtivo nella scuola





           Nel 1993 Villa il nano era invece in una cornetteria-latteria dove il Juke-Box  suonava le canzoni di musica leggera che tanto piacevano all'Elois Sirocchi che le dedicava safficamente insierme a una cumpa di ragazzini e ragazzine che prestavano la voce a una trasmissione di dediche a richiesta di una radio locale. Villa il nano vide in quegli anni la detta nipote di Sirocchi insieme all'amica Melania Chiesa, ragazzine carine e graziose, frutti della notte adamitica parmigiana o altresì del Big-Ben ducale. in un pomeriggio nebbioso di natale pieno di gingolj natalizi, di mendicanti, di presepi nelle chiese del centro e di gente in giro per le spesuccie; Villa il nano le scorse precisamente dentro una gioielleria a scegliere  un anellino-gioia a forma di volto minuscolo del cantante Claudio Baglioni nel quale era inserita una microchip che suonava i più bei refrain del divo di musica pop; e le due fuori del negozietto sghignazzarono poi di un merendero del Marconi; Villa il nano scoprì per vie traverse che la ragazza Elois aveva il pene e iniziò a curiosare nella vita di questa, rovistò furtivamente nel garage della casa di Via Petrarca dove c'era la piccola bici  da corsa della ragazza e vibratori a forma di peni muscolosi e femminei plastificati rosellini di cui si serviva la madre uomo moglie del padre ragazza per giochi d'amore con amiche bolognesi. Villa il nano andava a vedere per il giorno dei morti nella chiesa di san Giovanni, nelle reliquie le ossa degli antenati pittori di queste di un colore rosellino delicato come le cialde dei biscotti a forma di ossa da morti che confezionano e vendono nella pasticcerie parmigiana per la festività; oppure Villa il nano prendeva l'autobusone giallo color caco-arancia sul quale viaggiava da Via Repubblica a Via Bixio la ragazza per giungere al Marconi, oppure divelta la serratura era entrato nella notte nella scuola Pascoli e alla scuola Marconi e leggeva con voracità famelica e curiosa i temi delle medie e del liceo della ragazza-ragazzo dalla formosità pecorosa e muschiosa che io poeta Tacete, acerbo scrittore di temi liceali desnosiani inculai sotto il ponte del giardino pubblico in cui vedemmo le merde mandorlate come croccanti o a forma  di torricine spagnole o a forma  di torroni inseccoliti di barboni che vagabondavano di solito nel greto capaci di pescare e di accendere fuochi; i temi delle medie erano pieni di ingenui manierismi infantili come quando la ragazza raccontava di aver mangiato per il Santo Natale la spongatta alla mela- termine dialettale per significare il miele -. Quelli del liceo sulla letteratura mostravano una balzana visione di nonsenso sui rapporti tra i sessi di personaggi de romanzi letti in classe.

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