venerdì 21 dicembre 2012

I disoccupati






               Villa il nano con l'altone Schelletricisti il quale lo guidò fin dentro al Marconi nel buio della notte per leggere i componimenti - Temi dell'Elois, aiutati solo da un accendino, marca "Lesbic" per fare luce, fu ad ora tarda al ristorante Filoma a sorbirsi un brodo con gli anolini, serviti da un cameriere stagionale detto:"Il Via Pontremoli" che viveva in periferia nell'omonima Via con solo una branda, un cucchiaio, un pentolone, un forno sgangherato per le pietanze e una fondina a forma di anolino della grandezza del piatto e invece nel locale serviva ai tavoli, vestito in livrea imperiale color giallo brodo con gradi cuciti di fili dorati; passarono poi davanti al locale due mendichi terribili dai sorrisi da cani mostruosi, additati da "Via Pontremoli" il cameriere come i due barboni detti i "Due Tiburtini" gente di Roma dal tabarro rosato lilla e rosa e liso, i tubini scalcagnati, pantaloni di flanella spelacchiata, e scarpe lunghe da Pippo, personaggi di Topolino i quali si appoggiarono a un muro lì nei pressi a bere da Bottiglie di cristallo che avevano in tasca liquori all'erbe dell'apocalisse.
   Nel 1903 appena iniziato il secolo una mattina Rossellina di Aprile, Parma Regina di traffici di metrò e di carri ricolmi di fieno profumato, all'ufficio collocamento per camerieri di famigli c'erano parecchi disoccupati che facevano la fila quali un cameriere di un gran ristorante di Noceto, vestito di una divisa da servitore di sale color mandorla con infilzati alle asole bottoni fatti di scoiattolini imbalsamati, il servo Amichettini, il servitore di anolini chiamato Pisiccio Gatti, il lavastoviglie chiamato Meridioculanleri Ottobante, il barista della famiglia chiamato Itadiota Ferrovieri.
   Villa il nano il quale doveva firmare  un atto per passare come servo della famiglia Pavonli Masnadieri alla famiglia Fortuni e con i camerieri del ristorante Et De Milan certi Calessi Alessio, Catarri Brodo, Deficentini Almiro e Angeloma Tumore era poi a fare sesso in una camera dell'albergo Marchesi Linda, arredato di un solo lavabo e di un letto sul quale posavo un pupo siciliano a forma dello statista dell'epoca: Giolitti che aveva nella mano ligna di legno un piccolo portasigarette a forma del Palazzo del Banco di Roma e i due rimasti, Vialla e Tumore, avevano fumato qualche sigaretta e facevano poi amplessi con diversi vibratori plastificati a forma di preti cotechini terminanti in teste di reverendi certi tramalloni, Cistiti e Fraccidiacono: Don antichi con perpetue virago; poi scendevano nel salone dell'albergo e volevano sapere dal portiere chi a Parma aveva mangiato in quell'anno più anolini e Calliopea Callano, il cameriere esclamava: "Ci sono i burattini stasera all'Annunciata" possiamo andarci, poi andiamo da Cecé a mangiare i wurstel a forma di peni dentro gli sfilatini.
Nel 1993 Villa il nano era invece in una cornetteria-latteria dove il Juke-Box  suonava le canzoni di musica leggera che tanto piacevano all'Elois Sirocchi che le dedicava safficamente insierme a una cumpa di ragazzini e ragazzine che prestavano la voce a una trasmissione di dediche a richiesta di una radio locale. Villa il nano vide in quegli anni la detta nipote di Sirocchi insieme all'amica Melania Chiesa, ragazzine carine e graziose, frutti della notte adamitica parmigiana o altresì del Big-Ben ducale. in un pomeriggio nebbioso di natale pieno di gingolj natalizi, di mendicanti, di presepi nelle chiese del centro e di gente in giro per le spesuccie; Villa il nano le scorse precisamente dentro una gioielleria a scegliere  un anellino-gioia a forma di volto minuscolo del cantante Claudio Baglioni nel quale era inserita una microchip che suonava i più bei refrain del divo di musica pop; e le due fuori del negozietto sghignazzarono poi di un merendero del Marconi; Villa il nano scoprì per vie traverse che la ragazza Elois aveva il pene e iniziò a curiosare nella vita di questa, rovistò furtivamente nel garage della casa di Via Petrarca dove c'era la piccola bici  da corsa della ragazza e vibratori a forma di peni muscolosi e femminei plastificati rosellini di cui si serviva la madre uomo moglie del padre ragazza per giochi d'amore con amiche bolognesi. Villa il nano andava a vedere per il giorno dei morti nella chiesa di san Giovanni, nelle reliquie le ossa degli antenati pittori di queste di un colore rosellino delicato come le cialde dei biscotti a forma di ossa da morti che confezionano e vendono nella pasticcerie parmigiana per la festività; oppure Villa il nano prendeva l'autobusone giallo color caco-arancia sul quale viaggiava da Via Repubblica a Via Bixio la ragazza per giungere al Marconi, oppure divelta la serratura era entrato nella notte nella scuola Pascoli e alla scuola Marconi e leggeva con voracità famelica e curiosa i temi delle medie e del liceo della ragazza-ragazzo dalla formosità pecorosa e muschiosa che io poeta Tacete, acerbo scrittore di temi liceali desnosiani inculai sotto il ponte del giardino pubblico in cui vedemmo le merde mandorlate come croccanti o a forma  di torricine spagnole o a forma  di torroni inseccoliti di barboni che vagabondavano di solito nel greto capaci di pescare e di accendere fuochi; i temi delle medie erano pieni di ingenui manierismi infantili come quando la ragazza raccontava di aver mangiato per il Santo Natale la spongatta alla mela- termine dialettale per significare il miele -. Quelli del liceo sulla letteratura mostravano una balzana visione di nonsenso sui rapporti tra i sessi di personaggi de romanzi letti in classe..

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