venerdì 21 dicembre 2012

Il ponte di Maria Luigia






    Poi venne di nuovo l'estate - ramarri e lucertole scodinzolanti nei vasoni; bollenti di sole delle statue sul Ponte del Taro - e lontano dalla scuola Villa il Nano era felice e passava la notte a giocare a briscola con i tarocchi nel caffè letterario di Pontetearo luminoso come un acquario chiamato la "Lesbilcampagnola" che era un andirivieni di villani e giardinieri degli antichi vivai marialuigeschi siti nel paese e fruttisificatesi in quell'epoca, e ingollava a volontà streghine di Benevento, liquori gialli e splendenti come raso in bicchieri a forma di streghe minuscole e poi c'erano le sagre e le feste paesane e le corse di maiali a Sissa e a Medesano da andare a vedere e per cinque anni prima di ritornare a scuola con quel bambino di mio nonno Vito era andato da illegale minorenne a fumare sigarette americane sotto il Ponte del Taro dai piloni in muratura a forma di polpacci (galloni)  sexi e muscolosi di Maria Luigia  in uno dei quali si racconta fosse stata inglobata nella calce l'unghia dell'alluce del piede dell'imperatrice; nel 1950 al gran festino indetto dal bar "Lesbicampagnola" per l'ultimo dell'anno a bere lo spumante Cinzano stappato dalla barista chiamata Albina c'era anche un ragazzo chiamato Pereo Pretizonzi, calciatore del Castelponte - la polisportiva calcistica che univa il paese di Catelguelfo a quello di Pontetaro - che da tombarolo aveva aperto la tomba  del calciatore Loik del Torino- appena deceduto nella tragedia di Superga e gli aveva scucito lo scudetto di stoffa e il simbolo del Toro rampante della divisa sociale e a tutti li mostrava ma per questi era solo un pagliaccio; nel 1919 Dio dall'alto dei cieli vedeva Villa il Nano e mio nonno  e i suoi cugini Amaroni così chiamati di cognome, a Medesano Noceto e Pontetaro in cui quell'estate erano presenti all'appuntamento di sagre e apparivano al Dio immenso minuscoli come caramelline alla corsa del palio delle scrofe, dei scoiattoli e dei tarli nei festini dei tre paesi ed era bello per il creatore vedere alla corsa dei maiali le scrofe come moscerini gonfiolini tosati tifati da Villa il Nano che si godeva l'estate, tra mercati, palli, e bicchierini di Strega che lo ubriacava nei saloni  del bar del paese di Pontetaro frequentato da ragazzi giganti ed ignoranti figli dei villani dei vivai; tra i quali il mastodontico Giovanni chiamato Burani; nel 1922 ci fu una piena del Taro che inondò tutta Pontetaro e siccome le acque erano piene di stelle e cavallucci di fiume il suolo del paese era zeppo e così Vito; mio nonno e Villa il Nano fuggirono su un calessino  guidato dal cameriere chiamato Tarrone che li avrebbe serviti con guanti bianchi della pentola di brodo e anolini caricata sulla carrozza in una torretta nana a forma di volto gigante della Tarlonia Bandini, lesbicaccia di Pontetaro che i maligni dicevano avesse limonato Maria Luigia regalandole stivaloni alti a forma di tarli e simil piccole a torri nane c'erano alla Cornacina e a Cella a forma di cornacchia e di porchetta e a fine piena del Taro incedevano zingari  con a guinzaglio degli ippopotami; all'epoca Villa il Nano scopava in una discarica nei pressi del campo sportivo del paese, il chierichetto nano chiamato Rana Lateranensi  su di un materasso marcio smesso da Don Gnocco Fritto di Varano il quale aveva un rosario dalle nocche a forma di minuscole torte frittine e con questo Villa il Nano andava a dire rosario a Fidenza nel Duomo  davanti alle reliquie di San Donnino dei Donnini; una di quell'estati  torride e calde Villa il Nano - il quale con quel bambino nano di mio nonno andavano in una baracchetta sita nel paese a divorare angurie, frutto barocco della Peponide - vide un ramarro color Cream-caramel dal dorso a forma di minuscolo Casino Petitot e una lucertola gialla color orzo su di un polpaccio gigante bollente di sole con in evidenza i muscoli gemellari di cui in muratura avevano la forma i piloni del Ponte sul Taro costruito per Maria Luigia dall'architetto Petitot  attorno ai quali uno di Noceto organizzava gare di gincane di voli di tarli addomesticati.

Nessun commento:

Posta un commento