Nel tinello ammobiliato con quadri, poltrone e mobili dalle tinte color croco dell'appartamento del prete il servitore nano e rimbamba chiamato Pomato Spurcicometa dello Sborrosessiuseppe, maggiordomo del prete serviva bicchierini pieni di liquore beneventese il cui ingrediente era lo zafferano zuccheratosi nell'alcol e Villa il Nano guardava un misterioso quadro naif dipinto di una notte nella metropolitana color giallo elettrici e crochica della città di Barcellona dove le carrozze gialle di linea erano a forma del volto gigante del dittatore Franco, trasportanti resse di tori con i peni gonfioloni in erezione dalle cappelle a forma di volti di toreri morti nelle arene in tutta la storia della corrida spagnola tra cui si distingueva Villa il Nano nella calca bovina in compagnia del nano Gay Barprigionio Bargalera tifoso del Barcellona calcio dal cappottone riproducente le strisce blu e rosse della maglietta con pizzi e ricami cucita a uncinetto dalla forma minuscola di locali per culani della movida di Barcellonese con in tasca un pacchetto di sigarette oppiacee, fumate con il giovane rasta chiamato Santillana, studente di letteratura romanza spagnola.
Antonio Ugolotti Serventi si autodefinisce scrittore surrealista e reincarnazione del poeta francese Desnos. La sua è una scrittura dallo stile surreale, un caotico magma d'immagini visionarie e sorprendenti allucinazioni accostate una all'altra in un incastro di eccessi, simboli e metafore. Antonio possiede una mente innocente e diabolica libera di spaziare sopra gli uomini e le cose e sa creare, senza inibizioni e filtri, un universo narrativo grottesco, stravagante, e provocatorio.
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