lunedì 25 marzo 2013

La bettola








     All'età di tre anni per il giorno della sua prima comunione Villa il Nano, vestito di un abito da festa domenicale, ricamato di pizzi a forma dei voltini di tutti i papi succedutisi sino allora a San Pietro, in compagnia della mamma mammolosa e nana su un taxi del taxista chiamato Gesùino Scroforo, un vecchino loro autista personale giunse in san Giovanni dove stette sotto alla cupola dell'Allegri. Il taxista Gesùino guidando con i guanti bianchi  terminanti in pizzi a forma di ochine li portò nella chiesa di Mariano da Don Trattoria a mangiare tortelli stranamente sottili a forma di dita del Correggio e il Don ubriaco di lambrusco Sgagnaplava raccontando la barzelletta di una bettola che con le gambe era scappata via; nella notte pioveva e il cielo pioggerellante sembrava un chinotto frizzante e Gesùino la mamma e Villa il Nano rimasero a dormire nel refettorio e all'orecchio del nano dormicchiante sul letto e sborniato di anolini del prete un topo imbianchino detto il Diavolo Bianco, spifferavo che con una pennellessina voleva dare una mano di bianco a tutte le cupole parmigiane.



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