lunedì 21 gennaio 2013

Il verro






          In altri giorni Villa il Nano era stato a maialate con glorie calcistiche del Milan in vecchi casolari della Brianza  e in una di queste abitazioni misteriose era stata dipinta sul muro del porticato la formazione del grande Milan di Arrigo Sacchi con i giocatori raffigurati con grosse e rosate orecchie di maiale e il giornalista Brera Giovanni rideva come un matto mangiando le costine e i piedi e parlava di "zona" e verrou", schemi e metodi difensivi applicati dai mister Sacchi e Rocco. Nella notte nebbiosa i banchettanti mangiavano tranci di maiale dalla coteca lessa rosata color della copertina dei libri Harmony della Delly e ancora Brera di deretano nominava donne dai galloni e coscioni giganti, viste di fianco a fuochi a battere sulla strada per Lambrate e Meassa e Pioletta cominciavano a ridere; le siffatte maialate erano sorte di feste dell'aldilà maialdilattona dove le epoche si confondevano ed erano presenti calciatori di football di tutti i tempi compresi quelli defunti presenti in carne e ossa ai festini del maiale  e Villa il Nano che calzava due scarpine di cuoio a forma di due volti di Pelè scostando la tendina verde pistacchio di una finestra del casolare rosato a forma di scrofa vedeva arrivare in continuazione taxi che portavano i giocatori e su un taxi dalla carrozzeria  a forma di piccolo stadio San Siro arrivava Maradona e Garrincha, su un altro taxi Radice e Loik. Sulla spianata del campo attiguo al casolare insieme ai nani  chiamati Salumicioficio, Papalombone , Maialesalvadanaio e Scrofinocchi e a qualche giocatore Villa il Nano giocava a football con la vescica enfiata e gonfiata di maiale per pallone nella notte di nebbia illuminata dalla luce rosata di una luna a forma di porchetta macrocefala; con i giocatori Baresi e Barison e i nani chiamati Scrofaffiti e Scrofanculo andò nella stalla vicina a vedere il verro, sorta di maiale gigante poi finì ai piani di sopra del casolare arredati  di uno stile lindo, dolce e pacchiano con mobili a mo di scherzetti a forma di evangelisti del calcio  dalle sembianze di dallara, Buticchi, Bernardini e Pozzo e fece sesso con i calciatori e con un certo nano chiamato Febbreio raffreddorato; altre maialate in casolari del parmense invece finivano con lanci di fuochi d'artificio a forma di scrofoni rosati di luce che si frantumavano nel cielo  in salami, prosciutti, culatelli, coppe, culacce e strolghini lucenti per poi spegnersi nell'aria. Ad una finestra Villa il Nano, il cuoco panzonone chiamato Maialeondor e il cameriere nano detto Neon perché con un neo grosso sulla guancia color giallo della luce soffusa di un neon i quali due avevano divise con alle asole bottoni a forma di fetini di maiale di un mese imbalsamati, guardava i razzi fumando sigarette all'aria fresca.  

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