venerdì 20 settembre 2013

La chiesa di san Pietro a Parma













Quando il poeta gobbo Leopardi venne a trovare Villa il nano fu ospitato dal Don chiamato Cielumino Amenolino, nel refettorio della chiesa di San Pietro, ubicata in Piazza Garibaldi, dalla costruzione a forma di un chiavone gigantesco del Vaticano in muratura, e intonacata di un colore arancione d'oro.
Il poeta e il nano furono serviti dal cameriere chiamato Ciava che gli versò nella fondina il brodo con degli anolini galleggianti.
I due si ricordavano di aver viaggiato, in cima a un convoglio di un treno merci, su uno dei vagoni a forma di pomodoroni, specie a occhio di bue giganti, d'oro e pieni di pummarola.
Fermatosi il treno alla stazione di Napoli videro passeggiare sulla banchina della stazione una nobile matrona napoletana. Quest'ultima aveva un pizzo da uomo sul mento ed era vestita con un abito celeste dai pizzi a forma di maccheroni. Infine uscirono nella notte dalla chiesa nella Piazza Garibaldi provincialotta, con le luci dei bar aperti. Salirono su un busone color caco e andarono allo spettacolo dei burattini.
Villa il nano sgranocchiava chicchi scoppiati di granoturco perché fritti e nello stesso tempo masturbava il pene di Leopardi seduto di fianco a lui su una poltroncina del teatrino, viceversa lo zio Gosinoni, incontrato lì insieme con il nano Zanolino, scambiò il seme di sperma color gialloparma sui loro abiti per crema di cannolo o bignè.

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